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Reddito di Cittadinanza: ci sarà il carcere per chi truffa

lentepubblica.it • 3 Settembre 2018

reddito-di-cittadinanza-carcere-truffaReddito di Cittadinanza: ci sarà il carcere per chi truffa. Parola di Luigi Di Maio, che detta le regole per il futuro “promesso” emolumento.


Nel 2019 deve partire il reddito di cittadinanza” e nella legge di Bilancio “dobbiamo mettere le coperture per consentire almeno a 5 milioni di persone in povertà assoluta di reinserire” nel mondo del lavoro. Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, lo dice dalla Festa del Fatto Quotidiano al Parco La Versiliana (Marina di Pietrasanta, Lucca), in diretta sulla sua pagina Facebook personale.

 

Di Maio detta le ‘regole’

 

Quando sarà attivo il reddito di cittadinanza chi per ottenerlo rilascerà una “dichiarazione falsa” rischierà “fino a sei anni di galera” e “faremo come abbiamo fatto con Autostrade, gli togliamo le concessioni poi la giustizia farà il suo corso”, afferma Di Maio, durante la Festa del Fatto Quotidiano in diretta sulla sua pagina Facebook personale.

 

Non si danno soldi alle persone per starsene sul divano senza far nulla– dice Di Maio- se un solo euro del reddito andrà a qualcuno che non avrà obblighi e doveri nei confronti dello Stato allora avremo fallito”.

 

Chi chiederà di ottenere il reddito di cittadinanza ci saranno “due impegnilavori di pubblica utilità, 8 ore a settimana al tuo comune, e secondo ti devi formare per i lavori che servono a me Stato“. Da questo punto di vista “stiamo mappando le figure che mancano”, prosegue il vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, “ti formi per i lavori che dico io, poi hai tre proposte, se non le accetti perdi il reddito”, e “se fai dichiarazione falsa rischi fino a sei anni di galera, non è uno scherzo”. Comunque, conclude Di Maio, il reddito di cittadinanza “noi lo vogliamo fare, poi combatteremo gli abusi perchè in questo Paese se si denunciano gli abusi prima poi non si fa nulla”.

Fonte: Agenzia DIRE (www.dire.it) - articolo di Roberto Antonini
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